Print Mail Pdf

giovani_futuro.ossrom

            Gesù nelle mani dei giovani. Il cardinale Appiah Turkson parla dell’educazione delle nuove generazioni alla pace

Il 2011 si è concluso così come era iniziato, segnato da una serie di manifestazioni dei giovani in quasi tutte le capitali europee e in buona parte di quelle del resto del mondo. Nelle nuove generazioni è cresciuto il senso di frustrazione per la crisi che sta assillando la società, il mondo del lavoro e l’economia. E su questo, come su altri versanti, il 2012 si annuncia altrettanto tenebroso all’orizzonte. «Le radici di questo malessere — dice il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace in questa intervista rilasciata al nostro giornale — sono anzitutto culturali e antropologiche». Quello che manca, ritiene in sostanza il porporato, è un’educazione alla solidarietà intergenerazionale. E questo genera il disorientamento dei giovani di fronte a modelli che sentono come propri. Non a caso il Papa nel messaggio per la Giornata mondiale della pace di quest’anno ha scritto: «Sembra quasi che una coltre di oscurità sia scesa sul nostro tempo e non permetta di vedere con chiarezza la luce del giorno». Sono questi i motivi «per i quali Benedetto XVI — sottolinea il cardinale — reclama la responsabilità di tutti alla formazione dei giovani, i veri protagonisti del futuro».